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(archive)

Paolo Meoni

author
Paolo Meoni – Prato, 1969

artist

contribution
children in the landscape, 2010

video, 1’,11’’

received 06.11.11

notes
Robert Smithson tries to explain entropy whith this example: there’s a box, with a side full of white sand and the other one full of black sand, a kid runs mixing the two mounts. Then he runs in the opposite direction. But nothing can stop the process of standardization and return the two colors in two separate fields. The video examines this process as a constant erosion of the distinction between figure and ground. The camera is not fixed, but the automatic involution of the computer binary process’  tends to lock the form in a static plan. The pixel is what we see on the monitor: what remains of bodies moving in a landscape. There is not movement from a point to another  in space and time. The first brick, the unit of measure of illusion, the disenchanted insurance of pure visibility falls into a syncopated rhythm that develops where the color  changes unexpectedly. The disconnect between the sound (the only connection to reality) and what we see causes disorientation in the viewer.


Robert Smithson per spiegare l’entropia porta questo esempio: in una vaschetta, con un lato pieno di sabbia bianca e l’altro pieno di sabbia nera, un ragazzino comincia a correre mescolando I due mucchi. Poi corre in senso opposto. Nulla può fermare il processo di uniformazione e far tornare I due colori in due campi distinti. Il video proposto analizza questo processo come costante erosione della distinzione figura-sfondo. L’inquadratura non è fissa, ma l’involuzione data in automatico dai processi binari del computer tende a bloccare la forma in un piano statico. Il pixel è quanto vediamo sul monitor: quello che rimane dei corpi che si muovono in un paesaggio. Non esiste movimento che passi da un punto all’altro dello spazio e del tempo. Il primo mattone, l’unità di misura dell’illusione. l’assicurazione disincantata della pura visibilità precipita in un ritmo sincopato che si sviluppa in cambiamenti rapidi dove il colore si succede in maniera imprevista anche per l’autore. Lo scollamento fra sonoro (l’unico collegamento al reale) e quello che vediamo provoca disorientamento in chi guarda. 

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