author
Michele Dantini – Firenze, 1966
artist
contribution #1
Perfect Days #11, #16, 2010
digital photo by the author, variable size
received 18.08.10
contribution #2
Molineux et moi, 2005
video, 57”
I whished to realize a project on the community of a village, an island with few inhabitants and out-of-the-way. I imagined about a video with a fixed framing, a kind of work for the listening, that could catch sounds, words, short exchanges of conversations around the street – just the sounds of a common day in a little local community, the simple “nothing” which belongs indifferently to all. After the research I found the village I was looking for, but the video I made is very different from the one I had in my mind. Molineaux is a little settlement in the island of Saint Kitts (or Saint Christopher) in the western Caraibi, at the base of Monte Liamuiga. It’s inhabited by the workers of the governative plantation of sugar cane, artisans and little traders. You can arrive at Molineaux only if you are directed there, and the French name of the village (in an island where people speak English) increases the sensation to be in “a community aside”, like the definition of a little book for children. In the first 80s, Molineaux has one of the strongest female team of basket in the island, the Molineux Humming Jets. Who arrives at the village recognizes immediately the magic, ritual importance of the sport in Molineux. It offers a mooring. The sporting complex “Edgar Gilbert”, named like the cricket champion, includes two camps for basket, a camp for cricket used also for the football matches and a terrace covered by hyperbolical rails of concrete, more than sufficient to host all the inhabitants of the island. The complex occupies an area biggest than the whole village. It’s built just in front of the huge cobalt blu expanse of the Ocean, lightly curve to the horizon, so huge and empty that produces dismay.
Desideravo realizzare un progetto su una comunità di villaggio, in un’isola poco popolata e fuorimano. Immaginavo un video con inquadratura fissa, una sorta di video da ascolto, che catturasse suoni, parole, brevi scambi di conversazione per strada – proprio i suoni di un giorno qualsiasi in una piccola comunità locale, il semplice “niente” che appartiene a tutti indistintamente. Dopo vario cercare ho trovato il villaggio che cercavo, anche se il video che ho poi realizzato è molto diverso da quello che avevo in mente. Molineux è un piccolo insediamento dell’isola di Saint Kitts (o Saint Christopher) nei Caraibi orientali, alle pendici del Monte Liamuiga. È abitato da lavoratori delle piantagioni governative di canna da zucchero, artigiani, piccoli e piccolissimi commercianti. Si arriva a Molineux solo se vi si è diretti, e il nome francese del villaggio (in un’isola dove si parla inglese) accresce la sensazione di trovarsi in quella che un libretto a uso dei bambini delle scuole elementari locali definisce “una comunità a parte”. Nei primi anni ottanta, Molineux vanta una squadra femminile di basket tra le più forti dell’isola, la Molineux Humming Jets. Per chi arriva al villaggio è peraltro subito evidente che lo sport ha a Molineux un’importanza magica, rituale. Offre un ormeggio. Il complesso sportivo “Edgar Gilbert”, dal nome del campione di cricket, accoglie due campi da basket, un campo da cricket impiegato anche per le partite di calcio e una gradinata coperta dagli iperbolici parapetti in cemento, più che sufficiente, da sola, a ospitare gli abitanti di tutta l’isola. Il complesso occupa un’area più estesa dell’intero abitato. È costruito proprio di fronte all’immensa distesa blu-cobalto dell’oceano, leggermente curva all’orizzonte, tanta vasta e vuota da produrre smarrimento.