author
Corrado Agricola – Rosolini, Siracusa, 1968
artist
contribution
La storia mi assolverà, 2013
photo print / stampa fotografica 12,3×17,4 cm
received 05.06.13
notes
There are many ways to travel and to learn about what is happening in other parts of the planet. Reading provides the easiest and, at the same time, most traditional way to escape, but living each day, on the streets, in the houses of normal people, in cafes and in the words of the people that you have met, allows you to trace a profile of the human condition, from yesterday and from today. Cuba, where Fidel Castro, the last Communist dictator of western or European culture, was able to transform such an inspiring national revolution as was the Cuban one into a nightmare for his people is obvious to all. Except for those who in purely bad faith do not want to see. With great sadness one is able to confirm the level of police control, the economic decline and the poverty in which the Cuban people live. The contrast is even greater when one has the opportunity to come into contact with the people, from the most humble to those with the highest level of education or professionals. He took away from the people every freedom with nationalization of property and the creation of the nomenklatura. He sought to create a biological vacuum of all those who could oppose him or think independently. In the consciousness of humanity today, liberty is largely considered the highest right, to which all other rights are subordinate. In the law, freedom of the arts, freedom of expression of thought have always been preeminent over every other moral value. Values that enter into competition with freedom, that may constrain it, appear as bonds, as taboos, in other words as relics of archaic prohibitions and fears. On the scale of values, upon which man and the humane dignity of his life depend, liberty appears decisively as the true fundamental value and as the foundation of human rights. Thus Cuba, after so many years of revolution, should have made liberty flower from justice, even freedom of thought, of criticism, of political opposition, of emigration. And if it has not yet done so it is due to some inherent limitation in that revolutionary culture. The fact that a single man has been at the helm for so many years and that only one party exists speak for themselves. The revolution created an ideological wall against which only the giant waves of the ocean break and where only the in the most recent years one can begin to see a tiny ray of light and hope coming through. The thing that is most surprising is that in Cuba today, at least apparently, no one rebels, everyone accepts this fiction. A fiction that is only too real.
Ci sono molti modi per viaggiare e per conoscere quel che accade da altre parti del pianeta. Leggere è la forma di evasione più semplice e allo stesso tempo più antica ma vivere il quotidiano, per la strada , nelle case della gente comune, nei bar e nelle parole delle persone che hai incontrato, ti permettono di disegnare un profilo della condizione umana, di ieri e di oggi. Cuba, che Fidel Castro ultimo dittatore comunista di cultura occidentale ed europea abbia potuto trasformare una rivoluzione nazionale esaltante come quella cubana in un incubo per la sua gente è evidente a tutti. Tranne a chi in perfetta malafede non vuole vedere. Con grande tristezza si può constatare lo stato di controllo poliziesco, di marasma economico e di povertà nel quale vive il popolo cubano. Il contrasto è più grande quando poi si viene a contatto con la gente, dai più umili ai più istruiti o professionalizzati. Ha tolto ogni libertà al popolo con la collettivizzazione e la creazione della nomenclatura. Ha cercato di effettuare un vuoto biologico di tutti coloro che potessero opporsi o pensare con la propria testa. Nella coscienza dell’umanità di oggi la libertà appare largamente come il bene più alto, al quale tutti gli altri beni sono subordinati. Nella giurisprudenza la libertà dell’arte, la libertà di espressione del pensiero hanno sempre la preminenza su ogni altro valore morale. Valori che entrino in concorrenza con la libertà, che possano indurre a limitarla, appaiono come vincoli, come tabu, cioè come relitti di arcaici divieti e timori. Nella scala dei valori, dai quali dipendono l’uomo e la sua vita umanamente degna, la libertà appare decisamente come il vero valore fondamentale e come il diritto umano fondante. Perciò Cuba , dopo tanti anni di rivoluzione, avrebbe dovuto far fiorire libertà dalla giustizia, anche le libertà di pensiero, di critica, di opposizione politica, di emigrazione. E se non lo ha ancora fatto è per qualche limite intrinseco a quella cultura rivoluzionaria. Il fatto stesso che un solo uomo è stato al comando per tanti anni e che esiste un solo partito, si commenta da solo. La rivoluzione ha creato un muro ideologico dove si infrangono solo le giganti onde dell’oceano e dove in questi ultimissimi anni si può intravedere un minuscolo spiraglio di luce e speranza. La cosa che sorprende di più è che oggi a Cuba, almeno apparentemente, nessuno si ribella, tutti accettano questa finzione . Una finzione sin troppo reale.