author
Francesca Banchelli – Montevarchi, 1981
artist
contribution #1
Fellow Conspirators
mailing correspondence between Oporto and Florence / corrispondenza di lettere tra Porto e Firenze
received 21.10.11
notes
A casual encounter originates the interest to investigate on the birth of the “encounter” itself; until the need to define its space and people, deciding that what concern time and matters of casualties could verge to the point of a unique desire. Thus, a mail correspondence between two people who don’t know each other, Celso Pinto and Pietro Gaglianò, begin. They start writing to each other following my wish, that of a third person. Their secret correspondences document on time the crucial moment of their encounter. I met Celso by chance walking fast in front of a café in Porto, while looking for the specific person to make a performance (Assioma della scelta), executed with him a few days later in the same city, in September 2011. Celso is a Portuguese luthier, and this discovery was the event that made us believe and advocate our encounter to be perfect – considering the project consisted into the “listening of an acoustic concert in order to reveal his owns physical mutations, by the passage of music through a body”. For he was the specific person for it, during the performance he embodied one of its musical instruments. This intuition between Celso and me is by now been extending on time through a series of letters – which content I ignore – between him and his Florence’s correspondent. Loosing any power of control on their exchange of letters I only know that the project embodies the archiviation of the relationship and bond emanated by encountering unknown people, as in the correspondence censored by dictatorship or in the partigian’s relays. The performance will be an on going process and secret gesture somewhere between Porto and Florence. Furthermore, the correspondence will be archived in both the cities
Un incontro casuale origina l’interesse per un approfondimento sulla nascita dell’incontro stesso, fino a definirne il luogo e le persone, decidendo che ciò che concerne il tempo del caso è un desiderio. Così nasce una corrispondenza epistolare tra due persone sconosciute; Celso Pinto e Pietro Gaglianò che iniziano a scriversi spinti dalla mia volontà, quella di una terza persona. Il loro carteggio segreto documenta nel tempo il momento cruciale del loro incontro. Ho conosciuto Celso per caso a Porto camminando veloce davanti a un bar, mentre ero alla ricerca della persona giusta per una performance (Assioma della Scelta), eseguita con lui pochi giorni dopo nella stessa città, nel Settembre 2011. Celso è un liutaio portoghese, la scoperta del suo mestiere è l’evento che ci ha fatto credere nell’esattezza del nostro incontro – considerando che il progetto consisteva nell’ascolto di un concerto acustico per rivelare le mutazioni delle proprie espressioni fisiche attraverso l’assorbimento della musica. Nel suo essere il performer perfetto, egli incorporava uno dei suoi strumenti musicali. Questa intuizione tra me e Celso si prolunga ora nel tempo con una serie di lettere – dal contenuto che ignoro – tra lui e il suo corrispondente di Firenze. Perdendo ogni potere nel controllo del loro carteggio, so soltanto che il progetto prende forma nell’archiviazione del legame che può scaturire tra persone sconosciute, come nelle corrispondenze censurate dalle dittature o nelle staffette partigiane. Come i testi delle lettere, la performance sarà un gesto continuo e segreto in processo da qualche parte tra Porto e Firenze. La corrispondenza inoltre sarà archiviata in entrambe le città.
contribution #2
4 tipi di silenzio (nepositive), 2008
Black and white printed photograph with digital intervention, 18 x 23 cm.
I have associated this photograph of my childhood to a part of the movie “Palombella Rossa” by Nanni Moretti (1989). The image corresponds to a key point of the movie in which the protagonist Michele Apicella’s ideological crisis is highlighted during a water polo match. The metaphor is used in the film to represent the lost of identity of the Italian Communist Party. While Michele – that has lost his memory – is about to dive into the swimming pool, the director Raoul Ruiz breaks up explaining that the reason of his crisis is due to the lack of relationship with people, also stated as “silence”. He says: “you don’t speak, (…) and each goal is a silence”, “there are four kinds of silences: literal, allegorical, moral and divine, (…) Putting together those silences you reach harmony”. Thinking of Celso’s performance as a silent eclipse, the work crosses this concept as a crisis upon which we should reflect on: the separation created in the relationship with others, is both a barrier and a research into a deeper and wiser dimension.
Ho associato una fotografia della mia infanzia a un frammento del film “Palombella Rossa” di Nanni Moretti (1989). L’immagine della foto corrisponde a uno dei momenti chiave del film in cui è risaltata la crisi ideologica del protagonista, Michele Apicella, durante una partita di pallanuoto; la perdita della memoria del protagonista è utilizzata come metafora sull’identità perduta del Partito Comunista Italiano. Mentre Michele si prepara per tuffarsi, il regista Raoul Ruiz interviene spiegandogli che il motivo della sua crisi con gli altri è “il silenzio”. Egli dice: “Tu non parli, (…) e ogni goal è un silenzio”, “esistono quattro tipi di silenzio: letterale, allegorico, morale e divino (…). Mettendo insieme tutti questi tipi di silenzio si arriva all’armonia”. Pensando alla performance epistolare con Celso come un’eclissi silenziosa, questo lavoro attraversa il concetto come una crisi sulla quale riflettere: nel rapporto con l’altro la separazione che crea il silenzio è sia una barriera che la ricerca di una dimensione più profonda e saggia.